E quando andrò via,
non ci sarò più
ad attendere la pioggia
e gli uccelli del mattino,
a far finta di contar le stelle con le dita.
E tra le cime spoglie di
questi alberi bramosi di vita,
la notte non mi sarà più amica
e poi l’alba…
e il mio amico pettirosso
che al mattino
suona le sue note
tra le foglie cadute
e il vento
non potrà più raccontarmi
le sue storie.
E la gazza...
se nessuno più la manderà via
ucciderà i suoni non ancora nati.
E a te corpo
mio compagno di viaggio
avrò il coraggio di dirti
che ti ho perduto?
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